Classe Quinta Ginnasio 1900-01
La foto, ricavata da una lastra originale riscoperta nel 1957, è notissima perché nel penultimo ragazzo seduto in basso,
con i calzoni chiari, si credette di riconoscere Dino Campana
Ma il poeta quell’anno era allievo di prima liceo e quel giovane si chiamava invece Filippo Tramonti
Un palazzo rosso, un’estate torrida:
vita quotidiana nel Liceo Torricelli
ai tempi di Dino Campana
di Stefano Drei
da
Liceo Torricelli-Ballardini Faenza, ed. Minerva, Bologna, 1917
Nel fortunato romanzo biografico di Sebastiano Vassalli su Dino Campana, due brevi capitoli tentano di ricostruire le disavventure vissute dal poeta nel Regio Liceo Ginnasio Torricelli. Il romanziere afferma di non avere «informazioni particolareggiate», ma ritiene di non averne bisogno perché sa già che il liceo faentino «certamente è simile a qualsiasi altro liceo classico di qualsiasi piccola città della provincia italiana: Pinerolo, Caserta, Trapani». Probabilmente ha acquisito qualche informazione sul palazzo degli Studi sede del liceo, ma certamente non sa che si tratta dello stesso «antico palazzo rosso» che ospita la pinacoteca descritta in una pagina dei Canti Orfici, né che altre memorie di quell’esperienza scolastica intersecano variamente altre pagine del libro.
VIRGINIA TANGO PIATTI (AGAR)
di Gigliola Tallone
(18 nov 2024)
Per descrivere la complessità della operosa e ardimentosa vita di mia prozia Virginia Tango Piatti, nata a Firenze il 1869 e mancata a Viganello (Lugano) il 1958, nota nel giornalismo con lo pseudonimo Agar, bisognerebbe parlare della sua precoce intelligenza: già ragazzina scrive commediole da rappresentare nel teatro di Alpignano, e scrive il primo romanzo a 18 anni “le reliquie di un ignoto”.
Lorenzo Bertolani e Marco Moretti
Dino Campana da Castel Pulci a Badia a Settimo
Appena pubblicata la nuova edizione del libro che racconta le ultime vicende della vita di Dino. Con importanti novità.
A cura di Lorenzo Bertolani e Marco Moretti |
Prefazione di Franco Contorbia
|
|
Edizioni CentroLibro, Scandicci
|
Collana "Radici" diretta da Alfonso Mirto |
2007 |
La prima edizione di questo libro venne pubblicata nel 1999, in occasione del Premio Letterario Dino Campana tenutosi quell’anno a Badia a Settimo, grazie all’Amministrazione Comunale di Scandicci e all’Associazione Culturale L’Invetriata; questa nuova edizione accresciuta, viene pubblicata, sempre per la cura di Lorenzo Bertolani e Marco Moretti, grazie all’attenzione e alla volontà di Mauro Bagni, per le Edizioni CentroLibro, nella collana "Radici", diretta da Alfonso Mirto.
Sibilla Aleramo e Dino Campana
di Gigliola Tallone
29 ottobre 2024
La passionale storia di Sibilla Aleramo e Dino Campana si accende ed estingue nel breve lasso di tempo tra inizio agosto 1916 e fine gennaio 1917. Per nove mesi non si vedranno più, in una turbinosa gara, lui a cercarla, lei a sfuggirgli, insieme ormai solo nelle parole delle loro lettere strazianti, tragico fiume d’inchiostro versato sull’amore impossibile di due anime inconciliabili.
Soltanto il 13 settembre 1917 Sibilla rivedrà Campana al carcere di Novara.
Dino a Bologna: il cagnolino del prof. Gorrieri
Le escandescenze di uno studente
Da "Il Giornale del Mattino", Bologna, 27 Dicembre 1912
Nel pomeriggio di ieri verso le 16, il comandante delle guardie municipali Dalmonte-Casoni, transitava per via Zamboni insieme con alcune persone della sua famiglia, quando, giunto nei pressi della casa segnata col n. 52, fu attratto dal rumore prodotto da una vetrata sbattuta e vide un giovanotto senza cappello, il quale, liberatosi dalle strette di alcune persone che si trovavano sulla soglia del caffè, situato in detta casa, si dava a fuggire verso il teatro comunale.
Lorenzo Righi, Dino Campana poeta della notte
Collana "Gli Inediti" N. 6
Tipografia Sbolci, Fiesole, 1971
Si sa che fu Giovanni Papini a scoprire in Giuseppe Ungaretti il poeta nuovo1.
E fu Piero Bargellini a rivelarci il poeta Carlo Betocchi.
Chi scoprì e rivelò la poesia di Dino Campana?
Fu il poeta Bino Binazzi.
Alberto Viviani ha lasciato scritto di lui: "Io non credo ancora che Bino Binazzi sia passato così come una bella e vivida luce destinata a pochi.
La bestialità e la supina vigliaccheria che tanto lo amareggiò nel suo tempo e che purtroppo dura tutt'ora indefessa, dovrà pur bene avere un periodo di precipitazione"2.
E che egli, il Binazzi, fosse poeta autentico lo prova la bella introduzione alle sue poesie di Ardengo Soffici3.
Margherita C. Lewis
Il Poeta e Margherita
E' apparsa dal nulla la misteriosa corrispondente scozzese di Dino, Margherita C. Lewis
di Paolo Pianigiani
Parlando del carteggio fra Dino Campana e Margherita C. Lewis, in un articolo comparso sul Mondo nel marzo del 1950, Franco Matacottaa scelse un titolo a effetto, ma nella sostanza improprio: Il Poeta e la Pitonessa. Tutto si poteva dire di Margherita C. Lewis, ma non che avesse l'aspetto e il piglio di una pitonessa. Ancora oggi, in quella vecchia foto riapparsa fra le pagine di un suo libro, La Vita Vissuta e Cantata, dove ci guarda con i suoi grandi occhi malinconici e tristi, fa pensare piuttosto a una persona mite e romantica che a una sacerdotessa invasata.
Del carteggio fra Dino e Margherita ci sono rimaste le quattro lettere che la Signora scozzese indirizzò al poeta, dalla sua residenza di Rigoli, in provincia di Pisa. Questa lettere sono state pubblicate una prima volta da Matacotta, nell'articolo appena citato e in seguito da Gabriel Cacho Millet, in Souvenir d'un pendu, per i tipi delle Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli, nel 1985.