IL MERIDIANO DI DINO CAMPANA: UN PROGETTO EDITORIALE COMPLESSO
di Gianni Turchetta
Da: Arco teso. La musica a Firenze al tempo dei «Canti Orfici»,
Catalogo della mostra organizzata dalla Biblioteca Marucelliana 9 maggio - 20 settembre 2024,
a cura di Silvia Castelli, Roberto Maini, Gregorio Nardi, Maria Beatrice Sanfilippo,
Vicchio, LoGisma, 2024, pp. 79-86
Nel presente articolo mi propongo di fare in sostanza due operazioni, molto diverse, per non dire opposte, e complementari. Da un lato, infatti, vorrei accennare a qualcuno dei molti problemi che si pongono al curatore di un volume di Opera omnia di Dino Campana; dall’altro, vorrei rendere conto sinteticamente del progetto editoriale che ho costruito e che sto, incrociando le dita, portando a termine.
Aggiungo: con molta fatica, e anche molta gioia. Perché di un Meridiano di Dino Campana si sentiva il bisogno da decenni, e riceverne l’incarico è motivo di grande orgoglio; ma anche, lasciatemelo dire subito, di molte ansie, con la quasi certezza che sarà pressoché impossibile non scontentare qualcuno.
Classe Quinta Ginnasio 1900-01
La foto, ricavata da una lastra originale riscoperta nel 1957, è notissima perché nel penultimo ragazzo seduto in basso,
con i calzoni chiari, si credette di riconoscere Dino Campana
Ma il poeta quell’anno era allievo di prima liceo e quel giovane si chiamava invece Filippo Tramonti
Un palazzo rosso, un’estate torrida:
vita quotidiana nel Liceo Torricelli
ai tempi di Dino Campana
di Stefano Drei
da
Liceo Torricelli-Ballardini Faenza, ed. Minerva, Bologna, 1917
Nel fortunato romanzo biografico di Sebastiano Vassalli su Dino Campana, due brevi capitoli tentano di ricostruire le disavventure vissute dal poeta nel Regio Liceo Ginnasio Torricelli. Il romanziere afferma di non avere «informazioni particolareggiate», ma ritiene di non averne bisogno perché sa già che il liceo faentino «certamente è simile a qualsiasi altro liceo classico di qualsiasi piccola città della provincia italiana: Pinerolo, Caserta, Trapani». Probabilmente ha acquisito qualche informazione sul palazzo degli Studi sede del liceo, ma certamente non sa che si tratta dello stesso «antico palazzo rosso» che ospita la pinacoteca descritta in una pagina dei Canti Orfici, né che altre memorie di quell’esperienza scolastica intersecano variamente altre pagine del libro.
VIRGINIA TANGO PIATTI (AGAR)
di Gigliola Tallone
(18 nov 2024)
Per descrivere la complessità della operosa e ardimentosa vita di mia prozia Virginia Tango Piatti, nata a Firenze il 1869 e mancata a Viganello (Lugano) il 1958, nota nel giornalismo con lo pseudonimo Agar, bisognerebbe parlare della sua precoce intelligenza: già ragazzina scrive commediole da rappresentare nel teatro di Alpignano, e scrive il primo romanzo a 18 anni “le reliquie di un ignoto”.
Sabato 16 novembre, alle 15.00,
nel Municipio di Borgo San Lorenzo, in piazza Dante,
col sindaco Leonardo Romagnoli
parlerò di Dino Campana e dei suoi monti di Mugello e Casentino,
non solo in riferimento al mio
"Terra d'umanesimo - Sul pellegrinaggio di Dino Campana alla Verna",
nell'ambito del festival "Ingorgo letterario"
Siete tutti invitati!
Andrea Benati Romagnoli
Dino in famiglia: le foto
La mamma, "Fanny" Luti
Proprietà eredi di Lello Campana. Bologna.
Edita per la prima volta da Gabriel Cacho Millet, in:
"Dino Campana, Le mie lettere sono fatte per essere bruciate"
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Foglio di Via rilasciato a Genova, il 23/3 /1913 |
Ci siamo visti qui in trattoria, dove avvengono sempre le migliori pensate al mondo, con tanto di bisteccona e vino chianti di spalla, e i fagioli con l’olio nòvo.
Sono arrivato col treno, qui a Lastra a Signa, da Oneglia, in trasferta pagata, per incontrare il Pianigiani, alias il Piani, come lo chiamo io, e parlare di questo nuovo sito su Dino Campana, che devo in qualche modo dirigere, organizzare... Lui dice che si deve fare e che io sono l’unico al mondo che può fare il direttore.
Ma chi è Geribò?
Indagine a cura della redazione
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L’origine del nostro Direttore è piuttosto misteriosa, si dice che sia nato a Firenze e si sia trasferito per motivi di lavoro ad Oneglia (che adesso si chiama Imperia), in Liguria.
Gli è rimasto infatti un leggero accento toscano.
Altri lo vogliono ormai da secoli in pianta stabile all‘Inferno, quello immaginato dal suo cugino Dante, altri ancora giurano di averlo visto recentemente pranzare, insieme a un collaboratore della rivista, alla trattoria Sanesi in quel di Lastra a Signa.
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