Renato Martinoni 

 

RICORDI DI SUONI E DI LUCI

 

Storia di un poeta e della sua follia

 

Romanzo

 

 

 

La giovane donna non toglie il velo che le copre il volto neanche quando rimane sola.

Fissa con un sorriso amaro e misterioso la rozza lapide grigia, piccola e modesta, solcata da due crepe profonde. Si china per mettere da parte, in un angolo, la corona verde di alloro con il nastro tricolore. Poi legge, con la sua bella voce, le parole scolpite sulla lastra:

«Dino Campana | poeta | 1885-1932». «Dino Campana», sussurra commossa. «Poeta».

«Poeta vero», aggiunge. «Nato nel 1885». «Morto nel 1932». Rimane ferma, a lungo, la fata nera, in silenzio, fissando la pietra che sotto la forza dei suoi occhi si tinge di rosa.

Come le vette delle montagne, al tramonto, in un quadro di Segantini. Poi esce e si incammina sulla carraia frustata da un vento gelido e rabbioso. Senza scoprire il viso.

Senza voltarsi indietro.

 


 

Lo strambo, il vagabondo, il matto di cui si narra in questo romanzo è Dino Campana, uno dei più grandi poeti del Novecento italiano. 

Nato nel 1885 e morto in manicomio nel 1932, dopo quattordici anni di reclusione, il protagonista di questa vicenda, in cui storia e invenzione corrono parallele, a volte dialogando, altre mescolandosi, altre ancora incrociandosi per poi seguire strade diverse, è celebre per i suoi vagabondaggi, spesso conclusi con il carcere o il ricovero in una clinica psichiatrica, per una infuocata avventura d’amore con la scrittrice Sibilla Aleramo e soprattutto per la sua passione incondizionata per la poesia. 

È una lettura fulminante a cambiargli la vita. È la fine di un sogno, quello di poter essere ancora poeta, a trasformarla per sempre nella follia.

 


 

Renato Martinoni è nato nel 1952 e vive a Minusio, in Svizzera. 

Professore emerito di Letteratura italiana all’Università di San Gallo, per alcuni anni ha insegnato anche Letteratura comparata a Ca’ Foscari a Venezia. 

Studioso e filologo, ha pubblicato edizioni critiche e volumi dedicati in particolare al

Settecento e al Novecento, con incursioni nella pittura barocca e nella scrittura di viaggio. 

Ha curato un’edizione dei Canti Orfici di Dino Campana (Einaudi, 2003), cui è seguito Orfeo barbaro. Cultura e mito in Dino Campana (Marsilio, 2017). Il suo ultimo libro di narrativa è La campana di Marbach. Antonio Ligabue. Romanzo dell’artista da giovane (Guanda, 2020).

 

 


 

 


Da “Quotidiano di Puglia”, mercoledì 15 Gennaio 2025