Enrico Falqui |
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“Primato, Lettere e Arti d’Italia”, 15 settembre 1941 |
Pubblicato sul Primato, come anteprima della imminente edizione degli "Inediti", che usciranno l'anno dopo, nel 1942, presso la Vallecchi di Firenze |
Deliberatamente la pubblicazione degli "Inediti" di Dino Campana (in numero di circa settanta e quasi tutti in verso), contemporaneamente e similmente alla terza edizione dei "Canti orfici" (Ia ediz. Ravagli, Marradi, 1914; 2a ediz. Vallecchi Firenze, 1928), avviene senza imbonimenti o commenti di sorta, a meno di considerar tali le delucidazioni necessarie per serbare al testo la propria assoluta integrità, agevolandone così la comprensione e la valutazione. Ciò nonostante la leggenda di Campana continua.
Da: Inediti, a cura di Enrico Falqui, Vallecchi 1941
Nota di Paolo Pianigiani
Come è noto il "Quaderno" di Dino Campana fu ritrovato dal fratello Manlio dentro un cassone in soffitta, nella casa di Marradi. Giunto in originale nelle mani di Enrico Falqui fu trascritto, con insormontabili difficoltà di interpretazione, dovute al fatto che si trattava di appunti, che solo l'Autore avrebbe potuto e saputo interpretare.
Il "Quaderno" andò perso, nessuno sa come e perchè. Restano alcune pagine fotografate inserite come esempio nel bel volume degli Inediti, edito da Vallecchi nel 1942.
Falqui fece del suo meglio, per rendere il testo utilizzabile per l'edizione a stampa.
Di certo si è perso il mistero, tutto campaniano, della pagina scritta, dei pensieri sciolti, geniali, accumulati. Che solo alcune pagine fotografate continuano a far brillare.
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Vasta terribile e pura
Ritorno inesorabilmente a te
Riscossa dal tuo sogno
Acqua di mare amaro
Che esali nella notte: