Non ho nulla che me la ricordi

non un ritratto, non dei capelli.

Non ho una lettera sua;
 
Entrambi ci odiavamo.
 
 
Io ero brutale e languido
 
Lei era ardente e crudele;
 
Amore di un uomo infelice
 
Per un'amante infedele.
 
 
Un giorno ci  siamo lasciati,
 
Dopo tanta felicità
 
Tanti baci e tante lacrime;
 
 
Come due nemici distrutti,
 
Che il loro odio non sorregge più,      
 
E che lasciano cadere le armi.

 

 

(traduzione di Andreina Mancini)

 


 

Henry Becque

 

 

Siamo a Stia, è il 20 settembre del 1910. Canti Orfici, La Verna. Per dare sostanza e sfondo al clima malinconico evocato nel dialogo fra il vecchio milanese cavaliere e la signora con i capelli bianchi e il viso di bambina, Dino cita il poeta e drammaturgo francese. Così: