Povero Dino Campana. Bistrattato in vita. E adesso, quando il postumo amore di generazioni di lettori potrebbero restituirgli serenità, ecco che scrittori e critici si attaccano alle sue ossa per azzannare il boccone più grosso. L'uscita del libro curato da Sebastiano Vassalli, Un po' del mio sangue (Rizzoli, pagg. 298, euro 9) ha sollevato consensi e proteste anche pittoreschi. Vassalli, in veste di Depositario della Verità, si scaglia contro tutti: dai genitori del poeta, «una famiglia orribile» che lo avrebbe emarginato, considerato pazzo senza alcun reale motivo e allontanato per la vergogna; ai concittadini, fautori del mito del «mat Campana»; ai letterati che lo hanno deriso, rifiutato, e anche ai critici che lo vogliono «usare» per creare un personaggio, seguendo non ben chiari disegni di mistificazione.
Consigli benevoli
di Ardengo Soffici (A.S.)
Da: La Voce del 25 febbraio 1909
Di Luisa Giaconi, buon’anima, la quale come scrittrice non valeva proprio nulla, non avremmo, di certo, fatto parola, mai, se il Marzocco non ci venisse assordando – chi sa perchè – da più mesi con le sue fanfare laudative e non volesse farci ingollare per forza, l’opera di lei come gran cosa.
Le carte vaganti di Dino Campana
di Paolo Pianigiani
Riportato alle cronache popolari dal film di Michele Placido, Dino Campana è tornato a far parlare di sé: convegni, pubbliche letture, premi letterari, articoli su giornali e riviste: come questo. Nacque a Marradi, il 20 Agosto 1885 e morì nel cronicario (ultimo rifugio per matti giudicati inguaribili) di Castelpulci il primo marzo del 1932, sembra per setticemia, che si era procurato scavalcando un filo spinato.
Sebastiano Vassalli
Dino Campana le solite bugie
di Sebastiano Vassalli
da: La Repubblica del 11 marzo 1995
Non c'è pace per il poeta forse più grande, certamente più disgraziato del nostro Novecento. Una insulsa crociata campanilistica ne rivendica le spoglie - sepolte nella chiesetta romanica di Badia a Settimo presso Firenze - al cimitero comunale di Marradi, il paese in cui nacque e di cui, per un quindicennio, fu "il matto" e ora, un'operazione editoriale che definire discutibile sarebbe eufemistico, perché non ci sono aspetti positivi che possano essere discussi, soltanto aspetti negativi, rimette in circolazione un testo che fu, è e continuerà ad essere il cavallo di battaglia di quanti perseguitarono Dino Campana da vivo e vogliono continuare a perseguitarlo da morto.
Vassalli, la guerra infinita
Chi ha «tradito» Dino Campana?
di Mario Baudino
da La Stampa, Società e Cultura, domenica 12 Aprile 1998
Dino Campana, poeta a cavallo della cometa di Halley
Una biografia-racconto di Vassalli
di Maurizio Cucchi
(recensione a : Sebastiano Vassalli: «La notte della cometa». Einaudi, 240 pagine, 18.000 lire)
Su Tuttolibri, anno XI, n. 436. Supplemento a La Stampa del 5 Gennaio 1985
Chissà, forse sarebbe meglio se artisti, scrittori, poeti, potessero scomparire nell'opera, dandosi da fare, prima di andarsene, per cancellare ogni possibile traccia, per distruggere ogni documento o testimonianza della propria vita. È commovente l'interesse di chi si affanna attorno alla biografia di un autore amato; ma è sempre, anche, l'attività del biografo, o del lettore di biografie, un po' indecente e crudele.
Lasciate in pace la follia di Campana
di Annalisa Gimmi
Da: Il Giornale, 23 Ottobre 2005
Sebastiano Vassalli
Vassalli, su Dino Campana molte falsità
di Cristina Taglietti