Campana e il «partito dei marradesi»
di Renato Martinoni
Professore emerito di Letteratura italiana
School of Humanities and Social Sciences
University of St. Gallen
da:
Cultura e mito in Dino Campana
Il «Corriere della Sera» di lunedì 9 agosto [2004] ha messo in vendita, nell’ambito della serie dedicata alla «Grande Poesia», i Canti Orfici di Dino Campana1. Il libro reca una prefazione di Sebastiano Vassalli seguita da una Nota bio-bibliografica (firmata «G.V.») che mi tira in ballo e che richiede almeno una breve precisazione. Insistendo su una «verità complessiva che ancora stenta a essere accettata», cioè sull’incapacità, o la non volontà, della critica di togliere il grande e sfortunato poeta di Marradi dalle «falsità» e dai «travisamenti» costruitigli intorno, l’autore della Nota ricorda come, dopo l’uscita del romanzo di Vassalli, La notte della cometa, sono finalmente saltati fuori da un misterioso e fin lì renitente «Nulla» decine di documenti che però, ahimè, leggo, invece di sottrarre il povero Campana dall’inferno delle maldicenze, delle dicerie, delle manipolazioni e delle menzogne, «dovevano riseppellire la verità sotto un polverone di minuzie».
Ancora su Dino Campana
Renato Martinoni (San Gallo, Svizzera)
La risposta a Vassalli
Leggo sul “Corriere della Sera” del 15 settembre che quella dei “Canti Orfici” che ho curato per Einaudi, adeguandosi alla “vulgata comune” (che conosco) e alle trame del “partito dei marradesi” (che non conosco), è una “raccolta di tutti i luoghi comuni”.
Da un “Giornale dei Poeti” apprendo inoltre che la mia è l’“ennesima ristampa” delle poesie di Dino Campana.
Gianni Turchetta: Dino Campana, biografia di un poeta
Un articolo di Gianni Turchetta, scaricato nel 2008 dal sito della Feltrinelli Editore,
e subito rilanciato qui, sul campanadino.it.
Ad ogni uscita sui giornali più diffusi, dove collaborava, Sebastiano Vassalli sparava a zero
su tutti quelli che prima di lui e dopo di lui avevano scritto su Dino Campana.
In pochi reagivano.
Questo è uno dei rari interventi, che si distinse per controllo e pacatezza.
(paolo pianigiani)
I lettori del "Corriere della Sera" si sono imbattuti, mercoledì 26 novembre 2003, in un singolare articolo di Sebastiano Vassalli, pubblicato in occasione dell’uscita di un’ottima edizione dei Canti Orfici, a cura di Renato Martinoni.
Vassalli annuncia melodrammaticamente il fallimento dei propri sforzi di restituire a Dino Campana la "sua verità", vanificati a suo dire dall’azione congiunta di una bizzarra quanto eterogenea congrega, unanimemente dedita a deformare e sporcare la memoria del grande poeta.
Ecco il finale dell’articolo:
"Consegno la memoria di Dino ai film melensi, alle biografie deliranti o troppo circospette, ai "chissà!" e alle strizzatine d'occhi, ai premi letterari a lui intitolati e alla compagnia di villeggianti che ogni estate si riunisce a Marradi per assegnarli. Hanno vinto loro. Addio, Dino."
Enrico Consolini con Sebastiano Vassalli
DINO CAMPANA, LE MIE LETTERE SONO FATTE PER ESSERE BRUCIATE, NON SACCHEGGIATE
DI PAOLO PIANIGIANI
Prima edizione 2005
Succede a volte che uno si arrabbi : un’arrabbiatura sorda, spontanea, che nasce dal profondo, che ti si diffonde addosso, fino nell’ultima cellula dell’anima, qualora ne avessimo una : e provoca d’istinto una reazione liberatoria, una voglia di giustizia immediata e sommaria. Provoca una risposta cattiva : questa.
Succede quando, da parte di qualcuno, si progetta e si realizza un attacco immotivato, profondamente ingiusto, verso persone che non si meritano né attacchi né accuse. In questo caso verso una persona che per il proprio lavoro, per la propria professionalità di studioso, merita invece rispetto e profonda riconoscenza : lo scrittore Gabriel Cacho Millet.
Sebastiano Vassalli: Sibilla Aleramo e Dino Campana,
Passione sfrenata con botte da orbi
Dal Corriere della Sera, 14 agosto 2000
CORRIERE ESTATE. Il gioco delle coppie. Gli amori
Sibilla Aleramo e Dino Campana Passione sfrenata con botte da orbi
È tornato recentemente in libreria, con un titolo fantasioso e l' aggiunta di una dozzina di nuove lettere, il carteggio Campana-Aleramo, pubblicato nel 1958 da Vallecchi e curato da Nicolò Gallo, che in realtà si limitò a sistemare e ad annotare le lettere che gli aveva dato la Aleramo. Personalmente, penso che sarebbe stato meglio ristampare il testo originale, senza nulla cambiare e nulla aggiungere. Quel carteggio, infatti, non è un vero carteggio, ma è il romanzo d' amore che Sibilla, ottantenne, compose mettendo insieme una parte delle sue lettere a Campana e quasi tutte le lettere di Campana a lei.
Giuseppe Matulli
Botta e risposta: Le memorie di Campana
dal Corriere della Sera, 3 agosto 1997
Giuseppe Matulli, Sindaco di Marradi :
La memoria di Campana
Per l'ennesima volta, dopo 12 anni, è ripubblicato, sul Corriere del 30 luglio, il disprezzo di un grande scrittore per Marradi che, contrariamente a quanto pensa Vassalli, onora con grande dignità la memoria di Campana.
Sebastiano Vassali
La rilettura di Sebastiano Vassalli, che ha curato gli scritti del poeta. E attacca i critici
«Falsità sulla follia inventate dalla famiglia e dallo psichiatra»
Dal Corriere della Sera, 15 settembre 2005
Chi ha paura di Dino Campana? A temere il poeta di Marradi sono ancora in molti secondo Sebastiano Vassalli che di Campana si occupa dalla fine degli anni Sessanta, quando cominciò a raccogliere documenti e a studiare carte in un lavoro culminato nel 1984 con il romanzo-biografia La notte della cometa. Da allora «restituire Campana alla sua vita» è stato per il romanziere una sorta di pensiero fisso che adesso si concretizza in un volume che raccoglie i Canti Orfici, le Poesie sparse, il Canto proletario-italo-francese, le lettere dal 1910 al 1931.