Una copia sconosciuta dei Canti Orfici
di Stefano Verdino
Pubblicato su WUZ, storie di editori, autori e libri rari, anno III, n° 2, marzo aprile 2004
"A Luchaire e alla Francia / perché ci vendichi / Dino Campana", è la dedica, che si legge in un esemplare dei Canti Orfici, recentemente trovato a Parigi dal collezionista e studioso del libro, Beppe Manzitti, non nuovo a queste scoperte (qualche anno fa a Firenze, ritrovò nientemeno che il primo manoscritto di poesie di Mario Luzi, con i testi di La barca e molti inediti).
La dedica autografa su tre righe si legge nella prima pagina di occhietto di quest'esemplare per molti versi interessante: esso appartiene al gruppo di copie che hanno subito modifiche per volontà dell'autore: la rimozione della pagina con la dedica all'Imperatore Guglielmo II e la cancellazione della scritta “Die Tragodie des letzen Germanen in Italien” dalla quarta di copertina. E con ogni probabilità è stato sempre Campana a strappare da questo esemplare anche la pagina di titolo ove figurava la stessa scritta in tedesco, di certo non indicata per un destinatario francese. L’esemplare prevede l' “errata-corrige” all'ultima pagina e l'ultimo fascicolo (come in altre copie) è di misura difforme dal resto del volume.