Sebastiano Vassalli
Profonda emozione
di Sebastiano Vassalli
da:
Tutto libri - Sabato 8 Luglio 1989
In risposta alla pubblicazione di alcune lettere di Campana, su
TuttoLibri, 1 Luglio 1989, a cura di Fernanda Gigli e Giuseppe Risso
Da: Inediti, a cura di Enrico Falqui, Vallecchi 1941
Nota di Paolo Pianigiani
Come è noto il "Quaderno" di Dino Campana fu ritrovato dal fratello Manlio dentro un cassone in soffitta, nella casa di Marradi. Giunto in originale nelle mani di Enrico Falqui fu trascritto, con insormontabili difficoltà di interpretazione, dovute al fatto che si trattava di appunti, che solo l'Autore avrebbe potuto e saputo interpretare.
Il "Quaderno" andò perso, nessuno sa come e perchè. Restano alcune pagine fotografate inserite come esempio nel bel volume degli Inediti, edito da Vallecchi nel 1942.
Falqui fece del suo meglio, per rendere il testo utilizzabile per l'edizione a stampa.
Di certo si è perso il mistero, tutto campaniano, della pagina scritta, dei pensieri sciolti, geniali, accumulati. Che solo alcune pagine fotografate continuano a far brillare.
...
Vasta terribile e pura
Ritorno inesorabilmente a te
Riscossa dal tuo sogno
Acqua di mare amaro
Che esali nella notte:
Aldo Orlandi, l'amico di Torino
di Stefano Drei
Sono il fanciullo più triste
Da La Stampa - TuttoLibri, 1 Luglio 1989
a cura di Fernanda Gigli e Giuseppe Risso
La lettera che pubblichiamo è una delle ultime scritte da Campana (l'ultima tra quelle indirizzate a Aldo Orlandi) prima di essere rinchiuso definitivamente in manicomio. E' stata spedita da Lastra a Signa (Firenze) il (9 novembre 1917. Campana non ha più nulla da chiedere né agli amici né alla vita, si sente «il più tristo fanciullo della terra che tutte le sue mamme hanno abbandonato». A tratti il discorso sembra perdere lucidità, ma ne acquista in vigore. Campana cerca di recuperare una propria italianità (la cui mancanza gli era stata più volle rimproverata): Guglielmo II diventa così Guglielmone, ma d'Annunzio rimane il vate buffone. Sente che per lui è finita: "Sono felice di vivere queste poche ore che mi restano», ma chiudendo la lettera ha un ultimo guizzo ironico e graffiante per Amalia Guglielminetti.
Pampa: Quiere Usted Mate?
Finalmente spiegato il mistero del "mate"
di Mirta Gaggero, Cosquín, Córdoba - Argentina
Dai Canti Orfici, Pampa: "Quiere Usted Mate? Ricevetti il vaso e succhiai la calda bevanda.” |
Il "Mate" con la "bombilla"
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versione |
Il “mate”, a cui si riferisce Campana in questo brano dei Canti Orfici, è una bevanda del Sud America che si prende di solito calda, e si offre a chi condivide un gruppo di persone in riposo, in un momento di pausa, sia di lavoro, sia soltanto un momento sociale, popolare, familiare.
È la bevanda tipica che si consuma in famiglia, tra amici, e spesso anche al lavoro, quando il clima non è troppo formale.
Questa bevanda è molto particolare e unica.
Dino Campana, il poeta visionario
di Massimo Lippi
da: Toscana Oggi, 15 Settembre 2010
Nella chiesa di Badia a Settimo (Firenze) è sepolto il poeta Dino Campana (1895 - 1932). Raffaello nel Pantheon, Mozart disperso in una fossa comune, gli altri imperatori di ricchezze (non tutti) che ubriacano il mondo: manco un fruscìo che li ricordi. Così è la morte: privilegia chi vuole malgrado la brusca faccenda de la vita.
Dino Campana poeta d’incomparabile sofferenza, scosso dal suo genio e dal valore tragico della sua umana vicenda, riposa come un santo, mentre intorno a lui si celebra il divino Ufficio, il Sacrificio della Messa. Quel sacrificio che lui volle fuggire per inventarsene uno proprio.
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