Lettera a Carrà, 25 Dicembre 1917 , dal Fondo Carlo Carrà al Mart di Rovereto
Storia di due lettere di Campana, una in bella copia e una riciclata
di Paolo Pianigiani
Dino il giorno di Natale del 1917 scrive due lettere, una a Elisa Albano e una a Carrà.
La minuta della lettera a Elisa Albano, viene riutilizzata e con qualche correzione, adattata per Carrà, che nel suo libro autobiografico "La mia vita" Longanesi 1943, pg 249-50, così la trascrive:
LE STANZETTE DI VIA VIVAIO
Zygmunt Perkowicz. Foto dedicata da Maria Boerio a Eleonora Tallone.
Archivio Tallone Milano, Prov. Aurora Ciliberti
Zygmunt Perkowicz, la Russia, la Granvigna e Dino Campana
Destino di poeti
di Gigliola Tallone
Novembre 2022
Ringrazio Gigliola Tallone per avermi permesso di pubblicare qui, sul sito di Dino Campana, la storia di un artista, esule dal suo paese, Zygmunt Perkowicz: una storia drammatica e triste ma magnifica. Dino ne venne a conoscenza quando andò in visita alla Granvigna e ne rimase molto impressionato; se ne ricorderà nella celebre "lettera di Natale del 1917"
Tutte le immagini provengono dall'Archivio Tallone di Milano
(paolo pianigiani)
Certi avvenimenti straordinari possono solo essere “raccontati”, proprio per aggiungere alla verità il sentimento, l’atmosfera, la natura complessa dei protagonisti. Il contributo del racconto porta ad un ampliamento del quadro troppo ristretto a note e documenti, e si propone di restituire a un indimenticabile antico amico di famiglia, la sua anima. Per la fedeltà ai fatti che menziono, a voi giudicare, leggendo la piccola monografia di Zygmunt Perkowicz dedicatagli dallo storico del risorgimento, Terenzio Grandi, esperto e inimitabile appassionato di Giuseppe Mazzini, a cui resto fedele e di cui riporto alcuni punti importanti. Egli conobbe e frequentò Zygmunt nell’ambiente intellettuale italiano-polacco di Milano di Nictopolion Maffezzoli ed era testimone delle sue frequentazioni e amicizie. (cfr. Terenzio Grandi,“Un viandante dell’Ideale: Zygmunt Perkowicz, Milano Casa Editrice Risorgimento, 1917.)
Dino Campana: Dolce illusorio Sud
Un testo quasi sconosciuto e bellissimo, che Dino Campana aveva consegnato a Papini.
Mai riconsegnato, nonostante le minacce e i coltelli, è riapparso fra le carte del critico fiorentino, e attualmente si trova alla Biblioteca di Cesena.
Da:
Dolce illusorio Sud, autografi sparsi, 1906 – 1918,
a cura di Gabriel Cacho Millet,Edizioni POSTCART, Roma, 1997
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Dino a Livorno nel 1916... il duello e Margherita
Cronaca dal 28 Maggio al 30 Giugno 2016
28 maggio
Dino arriva a Livorno, risiede presso Fortunata Natali in via Malenchini 9 articolo Telegrafo del 1 giugno: …dichiaro' di trovarsi a Livorno da tre giorni
31 Maggio prima di mezzogiorno
E' accompagnato in Questura dal maresciallo di finanza Giulio Barluzzi, chiarito luminosamente l'equivoco …
1 Giugno
esce primo articolo Telegrafo: dalla barba e dalla chioma fluente di un bel biondo oro
qualche giorno prima del 19 Dino scrive una cartolina postale senza firma, citando La Tribuna e l'art. di Cecchi; non esiste traccia di questa C.P., ma si desume dalla risposta di Margherita C. Lewis
Il problema dell'allegoria in Campana
di Francesco Muzzioli
1. Alcune questioni preliminari
II riconoscimento dell’allegoria in Campana deve affrontare, preliminarmente, almeno tre generi di questioni; la discussione con la tradizione critica che vede in Campana non l’allegoria ma il simbolo; la ricerca delle indicazioni dell’autore sulle quali basare una lettura in chiave allegorica; la necessità di specificare quale tipo di allegoria sarebbe - eventualmente - presente in Campana.
Francesco Mensorio: Dino Campana nella critica letteraria
da: “Tensioni esistenziali e conquiste d’arte nei "Canti Orfici" di Dino Campana”
Fata Morgana 2005, pgg. 67-75
di Francesco Mensorio |
versione |
In rapporto con le divergenti valutazioni critiche stanno i diversi tentativi di definire il posto occupato da Campana nella storia letteraria del Novecento, dove è apparso di volta in volta come precursore della lirica «nuova» e, addirittura prima dei poeti nuovi, o come scrittore ancora legato a moduli tardo-ottocenteschi.
Gino Gerola
Appunti per una biografia, la vita di Dino Campana
di Gino Gerola
da "La Fiera Letteraria" del 20 Luglio 1952
L'articolo uscì dopo la pubblicazione della quarta edizione dei Canti Orfici, per le edizioni Vallecchi e a cura di Enrico Falqui
La nuova edizione di tutta l’opera di Campana, riunita stavolta in un unico volume e curata con la solita coscienziosità da Enrico Falqui per i tipi della Casa Vallecchi, oltre che riproporre all’attenzione di critici e pubblico la figura di questo poeta singolarissimo, può offrire lo spunto per un tentativo di chiarimento e di sistemazione della sua vita avventurosa e tormentata, avvolta ancora in una cert’aria quasi di mito che ha dato luogo a errori di prospettiva, a non poche inesattezze, alcune anche assai gravi, impedendo, fra l’altro, un’equa valutazione dello sviluppo della sua attività letteraria.
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