Enrico Gurioli, “Barche Amorrate”, ed. Pendragon
Dal libro di Enrico Gurioli, “Barche Amorrate”, ed. Pendragon, ecco un bel brano dedicato a Giuseppe Vannicola.
La redazione ringrazia l’amico Enrico per averci permesso la pubblicazione.
Dino Campana restava un essere misterioso, oscuro e inquietante anche se la sua momentanea fama era arrivata fra quei tavoli dei caffè fiorentini, diventati sempre meno ostili, dove non c’era più Giuseppe Vannicola avendo egli scelto di terminare la sua esistenza terrena a Capri, l’isola in cui i nomi più illustri della letteratura, della storia, della musica, dell’arte del suo tempo andavano per trascorrere l’inverno.[1] Capri era di moda; diventata non solo per gli stranieri una moderna Babilonia mediterranea: tutto vi era permesso, comportamenti licenziosi, sfrenate passioni etero e omosessuali, orge che facevano rivivere i tempi dell’ imperatore Tiberio, il quale vi aveva costruito una sontuosa residenza che, secondo la tradizione, era teatro di dissolutezze. Vannicola affermava spesso “Bisogna vivere più di una vita! Spingere fino alla passione la curiosità di tutte le emozioni, moltiplicare ed esagerare se stesso e il mondo. Non più essere o non essere, ma essere e non essere, cioè essere e parere, vivere la propria vita e la propria leggenda”. A Capri cercava forse di respirare anche il clima della nobiltà russa condannata all’esilio dai soviet dei primi fermenti rivoluzionari cominciati nel 1905. Nino era stata l’ultima trasgressiva compagna del dandy Vannicola, il vero maudit della scapigliatura fiorentina iniziato ai piaceri del fumo, dell’alcol, dell’assenzio, nei raffinati ambienti culturali parigini. Dopo una crisi mistica smaltita nell’Abbazia di Montecassino con la convinzione di prendere i voti, il richiamo di un mondo fatto di sigarette al mentolo, incerti rapporti sessuali e procaci donne fece tornare Giuseppe Vannicola nel vizio e nel disordine della vita pagana, minando ulteriormente la salute di un organismo debole, infettato dalla sifilide e da una artrite deformante.