Adriano Seroni
I «Canti Orfici» nella ristampa del ventesimo
di Adriano Seroni
da: L’Approdo, Note e rassegne: L’indicatore librario
Aprile /Giugno 1952
«Dino Campana nacque il 20 agosto 1885 in Marradi... All'età di quindici anni colpito da confusione di spirito, commise in seguito ogni sorta di errori ciascuno dei quali egli dovette scontare con grandi sofferenze. Conservò l'onore, benchè ormai esso non gli servisse più a nulla e, come a testimonio di se medesimo, in vari intenalh della sua vita errante scrisse questo libro. Le ultime notizie di IM si hanno dalle montagne della Romagna toscana».
Lettere di Dino Campana all’amata poetessa
Pubblicate a quarantanni di distanza. Arte, vita e desolazione
di Giorgio Zampa
dal Corriere dell’informazione, 27-28 giugno 1958
Nel luglio del 1916 Dino Campana è a Rifredo di Mugello. Qualche dozzina di persone sa, in Italia, che Campana è autore di un libro di versi; solo alcuni che è un autentico poeta. Per i più, per i compaesani, i compagni d'università bolognesi, per gli stessi familiari, è un malato, soggetto ad attacchi di demenza precoce, inadatto a qualsiasi lavoro, incapace di rimanere a lungo in un posto: une épave, dicono i letterati fiorentini, un cliente di asili notturni, di guardine, di ospedali.
Campana e il «partito dei marradesi»
di Renato Martinoni
Professore emerito di Letteratura italiana
School of Humanities and Social Sciences
University of St. Gallen
da:
Cultura e mito in Dino Campana
Il «Corriere della Sera» di lunedì 9 agosto [2004] ha messo in vendita, nell’ambito della serie dedicata alla «Grande Poesia», i Canti Orfici di Dino Campana1. Il libro reca una prefazione di Sebastiano Vassalli seguita da una Nota bio-bibliografica (firmata «G.V.») che mi tira in ballo e che richiede almeno una breve precisazione. Insistendo su una «verità complessiva che ancora stenta a essere accettata», cioè sull’incapacità, o la non volontà, della critica di togliere il grande e sfortunato poeta di Marradi dalle «falsità» e dai «travisamenti» costruitigli intorno, l’autore della Nota ricorda come, dopo l’uscita del romanzo di Vassalli, La notte della cometa, sono finalmente saltati fuori da un misterioso e fin lì renitente «Nulla» decine di documenti che però, ahimè, leggo, invece di sottrarre il povero Campana dall’inferno delle maldicenze, delle dicerie, delle manipolazioni e delle menzogne, «dovevano riseppellire la verità sotto un polverone di minuzie».
Ancora su Dino Campana
Renato Martinoni (San Gallo, Svizzera)
La risposta a Vassalli
Leggo sul “Corriere della Sera” del 15 settembre che quella dei “Canti Orfici” che ho curato per Einaudi, adeguandosi alla “vulgata comune” (che conosco) e alle trame del “partito dei marradesi” (che non conosco), è una “raccolta di tutti i luoghi comuni”.
Da un “Giornale dei Poeti” apprendo inoltre che la mia è l’“ennesima ristampa” delle poesie di Dino Campana.
www.campanadino.it
Un portale per Dino Campana
di Paolo Pianigiani
(Tutto cominciò così... correva l'anno 2005)
Condividere e diffondere: questo è il programma e gli scopi che si sono dati gli autori del nuovo portale dedicato al Poeta di Marradi. Si tratta di un grande archivio virtuale, in continuo arricchimento, dove è possibile trovare e scaricare moltissimi testi, rari e introvabili, messi a disposizione dalla redazione, sparsa in tutto il mondo e coordinata da un direttore di eccezione, che risponde al nome di Anselmo Geribò. Chi è addentro alle cose campaniane, conosce certamente questo personaggio, chi non lo è, imparerà presto ad apprezzarlo.
Gianni Turchetta: Dino Campana, biografia di un poeta
Un articolo di Gianni Turchetta, scaricato nel 2008 dal sito della Feltrinelli Editore,
e subito rilanciato qui, sul campanadino.it.
Ad ogni uscita sui giornali più diffusi, dove collaborava, Sebastiano Vassalli sparava a zero
su tutti quelli che prima di lui e dopo di lui avevano scritto su Dino Campana.
In pochi reagivano.
Questo è uno dei rari interventi, che si distinse per controllo e pacatezza.
(paolo pianigiani)
I lettori del "Corriere della Sera" si sono imbattuti, mercoledì 26 novembre 2003, in un singolare articolo di Sebastiano Vassalli, pubblicato in occasione dell’uscita di un’ottima edizione dei Canti Orfici, a cura di Renato Martinoni.
Vassalli annuncia melodrammaticamente il fallimento dei propri sforzi di restituire a Dino Campana la "sua verità", vanificati a suo dire dall’azione congiunta di una bizzarra quanto eterogenea congrega, unanimemente dedita a deformare e sporcare la memoria del grande poeta.
Ecco il finale dell’articolo:
"Consegno la memoria di Dino ai film melensi, alle biografie deliranti o troppo circospette, ai "chissà!" e alle strizzatine d'occhi, ai premi letterari a lui intitolati e alla compagnia di villeggianti che ogni estate si riunisce a Marradi per assegnarli. Hanno vinto loro. Addio, Dino."
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