Campana sia direttamente, ad esempio quando parlava di sé con Pariani, sia indirettamente, per gli accenni contenuti nei Canti Orfici, è una fonte degna di fede per chi vada raccogliendo notizie sulla sua vita. E questa affermazione trova una conferma anche nel fatto che una figura come quella di Regolo Orlandelli, come ho potuto constatare di persona, è esistita veramente. La ricerca che in base alle indicazioni fornite dal poeta a Pariani mi accingevo a compiere a Mantova è stata facilitata dal prof. Salvatore Gelsi, che qui ringrazio, il quale già da qualche tempo si stava occupando di alcuni personaggi pittoreschi della propria città.
Maledetto tra i poeti
di Edoardo Esposito
da: L’Unità del 20 agosto 1985
20 agosto 1985: ricorre oggi il centenario della nascita di Dino Campana, poeta di un solo libro - I Canti orfici, pubblicati nel 1914 — e poeta di breve e tragica vita, biograficamente chiusasi nel 1932 ma chiusa alle lettere assai prima, nel 1918, quando fu internato nel cronicario per malati di mente di Castel Pulci, presso Firenze.
Così Vassalli inventò Dino Campana
di Paolo di Stefano
da: Corriere della Sera / La Lettura
Domenica 12 Maggio 2019
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Vanno segnalate, infine, le fittissime cronologie manoscritte, che mettono in parallelo le tappe biografiche certe di Campana con i grandi fatti storici. E, come ulteriore curiosità tra le tante, persino una dettagliata analisi psicoastrologica del poeta realizzata da un istituto specializzato, Astro Dienst, di Zurigo.
Una recensione per Agar
Giovanni Boine
da: Plausi e Botte
Guanda editore, Modena, 1939
(Agar è il nome de plume di Virginia Tango, amica e confidente di Campana)
80) Agar, Le reliquie di un ignoto. Ed. « Buon Consigliere ». Roma, 1915.
Storia epistolare d’una specie di Jean Christophe legnaiolo della Campagna Romana che una giovane e milionaria civetta finge di proteggere e per gioco fa innamorare. Quello abbocca e sogna la gloria. Passata la stagione, l’altra andata via, s’intende che se ne scorda. Quando torna, torna per sposarsi un signor marchese. Jean Christophe pazzo, improvvisa all’organo una maravigliosa messa nuziale il giorno delle nozze. Poi si schianta, poi s’ammala; tenebre e rovine. Ma si ripiglia come convertito: da banda il vano sogno; si martirizza di fatica per i suoi in una vita di rinuncia e di bontà.
Due foto dall'atelier Gorini di Faenza
Gli zii di Dino, Torquato e Giovanna, detta Gina. L'amico Stefano Drei, che ormai ci ha abituato a simili scoperte, ci ha segnalato queste due bellissime fotografie, provenienti da una collezione privata.
Jan Vladislav
(1923 - 2009)
Jan è stato il primo traduttore dei Canti Orfici al mondo. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e incontrarlo ogni volta che è stato possibile.
L'ho ricordato in questo articolo su Reality n. 73, del 2014, dove riprendo la prima intervista, uscita anni prima su Carte Vive della Fondazione Prezzolini di Lugano.
Oggi, 15 Gennaio 2023, avrebbe compiuto i 100 anni. Il suo sogno era di poter tornare in Italia, ma prima voleva andare in Cina, passeggiare sulla Muraglia Cinese... E' riuscito solo ad andare in Cina, poi se n'è andato...
Ho tanti ricordi di Jan, che andai a conoscere nella sua Praga. Prima o poi li racconterò...
(paolo pianigiani)
Reality numero 73 - settembre 2014
Sulle tracce di Regolo
di Paolo Pianigiani
Campana sia direttamente, ad esempio quando parlava di sé con Pariani, sia indirettamente, per gli accenni contenuti nei Canti Orfici, è una fonte degna di fede per chi vada raccogliendo notizie sulla sua vita. E questa affermazione trova una conferma anche nel fatto che una figura come quella di Regolo Orlandelli, come ho potuto constatare di persona, è esistita veramente. La ricerca che in base alle indicazioni fornite dal poeta a Pariani mi accingevo a compiere a Mantova è stata facilitata dal prof. Salvatore Gelsi, che qui ringrazio, il quale già da qualche tempo si stava occupando di alcuni personaggi pittoreschi della propria città.
Leonardo Chiari
«Purità di accento»
Tracce dell’actio nei Canti Orfici
da: Nautilus. Studi e ricerche del Liceo-Ballardini, V, Fratelli Lega Editori, Faenza, 2018, pp. 119-139
di Leonardo Chiari
Pronuncia, dizione, articolazione – sono fattori apparentemente estranei al regno della parola scritta; anzi, sebbene a detta dei linguisti l’oralità sia primaria per ontogenesi e filogenesi, la scrittura sembra scongiurare la relatività e l’alea della sua controparte orale in tratti di penna o grafemi (come i segni di interpunzione): tutto ciò che non è catturato da questi espedienti diacritici è contingente, collaterale, e vago; o peggio, tutto ciò che non è espresso in segni, non esiste.
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