DINO INEDITO
In 32 lettere di Campana le amicizie e i Canti Orfici
di Fernanda Gigli e Giuseppe Risso
da La Stampa di Torino, Speciale TuttoLibri, 01/07/1989 numero 660 pagina 6
Profonda emozione
Sebastiano Vassalli
da: Tuttolibri, La Stampa, sabato 8 Luglio 1989
Gentile direttore, credo che in molti abbiamo provato una certa emozione, leggendo su «Tuttolibri» di sabato scorso quell'appello bizzarro, in realtà tragico: «Io domando la cittadinanza fiorentina ai soli che possono conferirla...». Il «giorno del giudizio» di Dino Campana fu forse nel giugno del 1915, quando lui potè vestire la divisa di soldato e sperare di andare al fronte come volontario. In quei giorni, Dino ancora credeva di poter recuperare qualcuna delle sue molte cittadinanze perdute; poi rinunciò, come ben si vede dalla lettera ad Orlandi.
Quasi un uomo
di Natalia Ginzburg
da La Stampa
domenica 5 febbraio 1978
A Gabriel Cacho Millet, drammaturgo argentino, dobbiamo il monologo Quasi un uomo, evocazione della figura del poeta Dino Campana. A Mario Maranzana dobbiamo la versione italiana, l'adattamento, e l'interpretazione del monologo. Quasi un uomo, io l'ho visto al Teatro Flaiano di Roma, l'altra sera.
GIOVANNI BOINE A CAMPANA
[Porto Maurizio, 5 agosto 1915]
“Fratello” è una parola che mi piace, sebbene io la usi casto. Avevo un fratello,1 era boxeur, picchiò mezzo mondo e mori di tifo l’anno passato. Altri fratelli non ho. Ma facciamo la prova con lei: può darsi riesca. Certo parecchie pagine del suo libro mi diedero una febbre d’esaltazione che non perderò,2
Suo G. Boine
(cerco un impiego in India)
Il mio indirizzo è:
Portomaurizio
GIOVANNI BOINE
di Francesco Bernardelli
da: La Stampa - Mercoledì 7 Dicembre 1938
Di quel singolare periodo della coltura italiana, tra il 1907 e il '14, che va dal Rinnovamento alla Voce e a Lacerba, coltura-eticità, coltura-misticismo, coltura-poesia, Giovanni Boine fu uno degli spiriti rappresentativi. Temperamento tormentato, risentitissimo, credeva all'arte, alla creazione artistica come a creazione di individualità; «io creo me stesso esprimendomi, mi faccio, mi dico, via via mi formo». Di questo crearsi esprimendosi, di questo formarsi via via, è testimonianza ancor viva e fremente il suo stile, spesso torbido, greve, tutto incastri, parentesi, densità fitte di immagini e di ritmo.
Don Chisciotte a Porto Maurizio
Carteggio
Giovanni Boine - Giuseppe Prezzolini
1908-1915
di Carlo Bo
dal Corriere della Sera
Domenica 27 febbraio 1972
Torniamo a parlare di Boine; il pretesto ce l'offre il primo volume del Carteggio che le benemerite «Edizioni di Storia e Letteratura» hanno appena mandato in libreria (pp. 262, L. 5.000). Si tratta del carteggio con Giuseppe Prezzolini negli anni 1908-1915: è stato curato da Margherita Marchione e S. E. Scalia e porta una prefazione dello stesso Prezzolini. Il volume è un'altra tessera che aiuta a decifrare meglio il piccolo mistero del Boine: lentamente si procede in quest'opera di chiarificazione che presto sarà continuata dal secondo volume del Carteggio, quello dei rapporti con Cecchi.
DINO CAMPANA: I CANTI MARINI
di Enrico Gurioli
Pendragon 2013
Potrà sembrare strano, o per lo meno singolare, trovare canti marini in Dino Campana, un poeta del Novecento italiano vittima di una leggenda letteraria tesa a mostrarlo errante e vagabondo per l'Europa pervaso da una inquietudine creativa, ispirato soprattutto da montagne e boschi, e infine, perchè negarlo, segnato sino alla seconda metà del secolo scorso da un isolamento culturale sembrato irrevocabile. «Abbiamo avuto notizie sicure» scriveva tra il sarcasmo e l'ira, nell'articolo Pazzi in rialzo, pubblicato sulla rivista «L'Ultima» nel 1946, lo scrittore Giovanni Papini, emarginato di fatto dal mondo della cultura e appoggiato dai soli cattolici tradizionalisti,
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