Le carte vaganti di Dino Campana
di Paolo Pianigiani
Riportato alle cronache popolari dal film di Michele Placido, Dino Campana è tornato a far parlare di sé: convegni, pubbliche letture, premi letterari, articoli su giornali e riviste: come questo. Nacque a Marradi, il 20 Agosto 1885 e morì nel cronicario (ultimo rifugio per matti giudicati inguaribili) di Castelpulci il primo marzo del 1932, sembra per setticemia, che si era procurato scavalcando un filo spinato.
Gioacchino da Fiore, Campana e Licini
di Lorenzo Licini
Pubblicato il 22 marzo 2023 nel sito ufficiale dell'artista Osvaldo Licini *
Qualche tempo fa ho scoperto che certi segni tracciati da Osvaldo Licini traggono ispirazione, molto probabilmente, da alcune immagini del Libro delle Figure dell’abate Gioacchino da Fiore (1).
Diversi protagonisti della cultura del Novecento si interessarono a Gioacchino: tra questi, ad esempio, Vasilij Kandinskij.
Franco Contorbia
CAMPANA, GINEVRA, L'INTERVENTO
di Franco Contorbia
Oro, farfalla dorata polverosa perché sono spuntati i fiori del cardo? In un tramonto di torricelle rosse perché pensavo ad Olimpia che aveva i denti di perla la prima volta che la vidi nella prima gioventù? Dei fiori bianchi e rossi sul muro sono fioriti. Perché si rivela un viso, c'è come un peso sconosciuto sull'acqua corrente la cicala che canta.
La Voce
Anno VII – 30 Dicembre 1914 – Numero 2
Libreria della Voce – Firenze
Consigli del Libraio
Un po’ di poesia
Dino Campana, Canti Orfici
di g. d. r.
(Giuseppe de Robertis)
[A traverso difficoltà e andirivieni accademici e antiquati, che, quasi a dispetto, un’ edizione cattiva, e con dedica a Guglielmo Imperatore, aggrava, è lecito scoprire in questi Canti Orfici tanta poesia da compensare la fatica del leggere, e la pena desolante di tutta una quindicina letteraria spesa male.
EVARISTO BONCINELLI
di
ORIO VERGANI
da:
L'Illustrazione Italiana, settembre 1946, rubrica "Le Arti"
Riprendendo sotto i miti colori del settembre queste note d’arte parliamo di un altro artista scomparso, la cui morte è stata segnalata con tre righe in un solo quotidiano milanese, ma il cui «caso» fu molto discusso e il cui ricordo non sarà certamente cancellato nella storia dell’arte contemporanea.
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