Dino Campana
Inquieto troviero
di Enrico Gurioli
da: L'Osservatore Romano, 15 Febbraio 2023
Il poeta Dino Campana nasce a Marradi il 20 agosto del 1885. Figlio di un compassato maestro elementare, rivelò presto una indole inquieta e una straordinaria sensibilità letteraria. Dopo aver frequentato il ginnasio al Collegio dei Salesiani a Faenza, fu iscritto dalla famiglia all'Università di Bologna e a Firenze, ma, incapace di adattarsi alla normalità borghese, per il suo comportamento stravagante ebbe a che fare spesso con la polizia di varie città italiane ed europee quanto con le istituzioni psichiatriche.
Prologo al volume, di Enrico Gurioli
Una vita necessaria fu la sua poesia
Il 24 luglio del 2022 fui invitato da un’associazione culturale del Mugello a raccontare Dino Campana nel borgo di Casetta di Tiara, luogo campaniano per definizione,dove albergano stabilmente una decina di esseri umani. In estate il posto si anima anche attraverso la presenza di campanisti, richiamati dalla leggenda di quei luoghi presi a simbolo e scenario dell’incontro amoroso di Dino Campana con Sibilla Aleramo.
Ricordo con vivezza l’incontro all’Accademia Tadini di Lovere con Don Gino Angelico Scalzi, in occasione della mostra di Cesare Tallone del 1996, esposizione che eccelse, tra le poche precedenti e poche seguenti, per la presenza di opere trascelte, alcune delle quali inedite al pubblico. Per la cura apparve immediatamente ai miei occhi non solo il rapporto di stima della Tadini per Tallone, ma anche una più intima ed affettuosa relazione.
Leonardo Chiari, Ritratto di Dino Campana
INSEGUENDO LA CHIMERA
NUOVI PERCORSI NELLA POESIA DI DINO CAMPANA
di Leonardo Chiari
da: Il nuovo Nautilus, Studi e ricerche del Liceo Torricelli - Ballardini, Faenza. Anno 2022
La vita barocca pluriforme a tradimento mi titilla piano. Dino Campana Quando immaginiamo la chimera di Dino Campana, spogliandola però dei sensi figurati di “sogno”, “fantasticheria”, “illusione” e dei soprasensi allegorici di “Donna”, “Divinità”, “Poesia”, pur così radicati, gli uni e gli altri, nella poetica dei Canti Orfici, immaginiamo, innanzitutto e perlopiù, un leone con una seconda testa di capra e coda di serpente1, come quello scolpito nel bronzo etrusco di Arezzo; quel bronzo che è, d’altra parte, il perno immaginativo, fors’anche per ragioni biografiche, della chimera dannunziana, così simile e diversa da quella del poeta di Marradi2.
Dino Campana
Biografia di un poeta
di Gianni Turchetta
Fotografie di Maurizio Montefiori
Marcos Y Marcos editore
1985
Affascinante ed ibrido genere letterario, ambiguamente conteso fra la narrativa e la storia, se non, addirittura, tra la fantasia e la scienza, la biografia sembrerebbe dettare, a chi avesse il coraggio o la viltà di praticarla, di scriverne, norme e regole apparentemente cosi ovvie, necessarie, da parere inevitabili come un fatto di natura.
La creatura dagli occhi d'oro
Una storia d'amore tra donne
Sintesi da Daniela Danna
Ringrazio Claudio Mercatali per avermi permesso la pubblicazione di questo articolo, già pubblicato sul Blog della Biblioteca di Marradi.
(paolo pianigiani)
Agli inizi del Novecento anche in Italia apparve un libro con racconti di rapporti lesbici: Il Passaggio, di Sibilla Aleramo (1919) che nella parte intitolata La favola rievoca l'amore che Sibilla ebbe per una ragazza, "creatura dagli occhi d'oro".
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