Ermanno Tallone a Venezia

 



ERMANNO TALLONE (CHICO).


Bergamo,10 luglio 1896 - Milano,11 gennaio 1963

di

Gigliola Tallone

curatrice dell’Archivio Tallone, Milano

Foto dell’Archivio Tallone, Milano


 

Ringrazio la mia amica Gigliola per aver voluto condividere con me, qui, sul sito di Dino Campana, un ricordo di suo Padre Ermanno. 

(paolo pianigiani)


 

Alpignano, 1904: Cesare Tallone con in braccio Ponina, alla sua sinistra la moglie Eleonora rivolta verso la figlia primogenita Irene di profilo; davanti da destra: Cesarino, seminascosto Madino, Guido, Vincenzina, Milini, Teresa e il piccolo Ermanno che gioca con un cagnolino, dietro di lui la zia Virginia
 (foto inedita, Archivio Tallone Milano)

 


 

Ermanno Tallone antiquario e gallerista. Divulgatore instancabile e generoso, fu punto di riferimento per tutti gli artisti per l'intelligente e pionieristica opera che indusse i collezionisti dediti quasi esclusivamente all'antico, alla scoperta dei contemporanei.

 

 

Ermanno in partenza per il fronte, col Padre Cesare Tallone, 1915

 


 

Figlio del pittore Cesare Tallone e di Eleonora nata Tango, era il terzo maschio della numerosa prole: in rapida sequenza dopo Guido e Cesarino e prima di Alberto. Lo precedevano le sorelle Irene, Milini e Teresa, mentre dopo i quattro fratelli vengono al mondo Vincenzina e Ponina. Abituati, secondo l’artistica educazione, ad essere presenti alle pressocché quotidiane riunioni famigliari tra artisti, poeti e intellettuali, hanno respirato fin da piccoli il clima dell’Arte. Ermanno era nato settimino, e la mamma coniò per lui il soprannome Chico, piccolo come un chicco di grano.

Dopo 4 anni di guerra al fronte, Ermanno ritorna a casa il 1919, a Milano in via Borgonuovo, 8, con l’infinita disperazione di non aver potuto essere accanto al padre Cesare nei giorni della sua agonia.

L’anno successivo 1920-21 si iscrive al corso di inglese della Camera di Commercio e industria e ottiene il diploma. Parte per Londra dove apprende i primi rudimenti di antiquariato e delle Aste con Lino Pesaro. Continua con Pesaro la sua carriera in Italia per poi divenire segretario di Alfredo Geri il 1926, titolare della nota casa d’Arte Antica e Moderna.

 

 


Missiva alla sorella Ponina, su Carta intestata Gallerie Geri, 1926

 


 


Foto di  Ermanno Tallone sul Diploma del corso di inglese, 1921

 



Nel contempo insieme ai fratelli Alberto, Teresa e il cognato Somarè, il 1926 si occupa della gestione della galleria d’arte sita al piano superiore della Libreria-Galleria di via Croce Rossa 6. Dal 1928 prende nome di Galleria Milano, sovvenzionata dal Senatore Gaspare Gussoni (Busto Arsizio1851-1931) amico del padre Cesare. Protettore di molti artisti giovani, per lo più allievi di Cesare Tallone, ebbe fiuto e sensibilità per collezionare opere superbe. Insieme ai dipinti di Cesare Tallone, alcuni di proprietà dei figli, le altre opere in permanenza, provenivano tutte dalla sua scuderia.

 

 


Etichetta della Galleria Milano, anno 1932

 



Grazie a Gussoni, generoso protettore, i fratelli Tallone riuscivano a pareggiare i conti della prestigiosa sede, coraggiosa iniziativa d’avanguardia in quei tempi del dopoguerra.

Insieme ai soliti frequentatori di casa Tallone, vi approdano Gadda, Vergani, Montale, Longanesi, Svevo, questi amico del cognato Oreste Ferrari, e scultori e pittori tra cui Arturo Martini, Sironi e molti allievi di Cesare Tallone. Somarè scrive i suoi saggi, Teresa fa gli onori di casa della libreria, Alberto (Madino) scopre la sua passione per i libri antichi.

 

 

Foto scattata a Vogogna nel 1925: Giuditta Tallone (Ponina) è la prima a sinistra, Ermanno è il terzo da destra

 


 

Guido, Ponina e Madino (Alberto), negli anni 20
 

 


Teresa Tallone Somarè coi figli Marta e Guido, nel 1925. Foto Sommariva

 



Ermanno inizia qui la sua futura e brillante carriera di mercante d’arte per rimanervi, quando la Galleria-Libreria cambia nome in Galleria Milano nel 1928, all’abbandono di Somarè, che continua a collaborare in esterno. Nel 1928 si tiene la “Mostra di 7 pittori moderni” Bernasconi, Carrà, Funi, Marussig, Salietti, Sironi, Tosi. Del 1930 è la mostra di pittori italiani a Parigi. Il 1931 la mostra di Guido Tallone, anno in cui alla morte di Gussoni, subentra il conte Barbaroux; dopo il 1933  la Galleria chiude.

Il pittore Sciltian arriva a Milano e scopre che Barbaroux si era dimenticato di avergli promesso una mostra, impegnato nell’allestimento della Triennale di Milano. Conosce mio padre e stringono una salda amicizia. Nel suo libro “La mia avventura” descrive lo scenario vivacissimo dei collezionisti privati amanti della pittura ai quali mio padre lo presenta, e farà la sua mostra da Scopinich lo stesso anno 1933.

 

 

Ermanno alla guida della sua Bugatti, con la mamma Eleonora, Alpignano, anni '30

 


 

 Ermanno Tallone in tenuta da cavallerizzo

 


 

Spreafico, Ermanno Tallone, Galetti e Sciltian alla Trattoria Moderna, a Monza nel 1933.
 Dal libro di Gregorio Sciltian “La mia avventura”, ringrazio Stefano Sbarbaro

 


 

Copertina del Catalogo della Mostra dei Pittori italiani di Parigi, 1930 

 


 

Gigliola Tallone (la bambina a destra) con Mamma, Papà, la sorella Laura e il cagnolino Sussi, Moltrasio 1944

 

Laura, Mamma, Gigliola e Donatella, nell'appartemento di via Bigli a Milano

 


 

Nel 1932 sposa Wanda Testa. Alla metà degli anni ’30, Ermanno apre la Galleria E. Tallone di via del Gesù al n. 11, il negozio d’alto antiquariato di via Montenapoleone e la Galleria Tallone-Ciardiello di Montecatini.

 

 


Biglietto da visita

 


 


Ermanno Tallone a Montecatini

 



Ermanno Tallone, esperto d’arte Primitiva Italiana e dell’Ottocento, amico ed estimatore degli artisti contemporanei, diventa riferimento dell’élite dei collezionisti milanesi per il suo gusto raffinato e per la sua cultura. Oltre le importanti opere contemporanee degli allievi del padre, tra i quali Funi e Carrà, e altri, sempre con rapporti di stretta amicizia, tratta anche opere di Tosi, Sironi, Carpi, De Chirico, Tozzi, Severini, De Pisis, Music…

Nelle sue gallerie, in mostre e in permanenza, vi sono i capolavori dei nostri antichi maestri del ‘400, in particolare i “fondi oro” e dipinti di pittori dell’Ottocento. Indìce importanti mostre dedicate all’Arte Primitiva, all’Ottocento italiano e a pittori contemporanei, come Benvenuto Benvenuti e molti altri, cura collezioni e pubblica cataloghi.

Purtroppo la guerra ha risparmiato pochi di questi prestigiosi documenti. Segue l’attività del fratello pittore Guido Tallone fino a metà anni’50, e ne organizza le mostre alla Galleria Pesaro il 1930, e il 1945 e 1949 nella sua Galleria di via Gesù.

Il 1943 fu l’anno terribilis dei fratelli Tallone, ad Alpignano, la casa degli antenati materni venne colpita da una bomba americana che provocò la morte della sorella Milini e la figlia Allegra ed altre otto persone rifugiate nella cantina; a Milano è distrutta la casa-studio di Guido di via Rugabella e un incendio devasta la casa studio di via Del Bollo di Cesarino, che riesce a salvare solo i pianoforti.

Nel tentativo di salvare dal bombardamento i quadri esposti in una mostra nella galleria di mio padre di via Gesù al n. 11, molti e di grande valore ne andarono persi. Nonostante i consigli degli amici di dichiarare fallimento per i danni di guerra, mio padre volle risarcire tutti i proprietari: il suo senso d’onore provocò un durissimo danno economico che si trascinò per gli anni a venire. 

Ermanno adorava il fratello pittore Guido che si era trasferito a Venezia in grave crisi, sconvolto per la perdita della sorella e la nipote amatissime, e disperato per la distruzione della sua casa studio a Milano. Sapendo delle dure ristrettezze economiche del fratello, il 1944 Chico affronta da Milano un viaggio rischiosissimo per portargli a Venezia un assegno da lui firmato e dei soldi. Guido prende il pennello e ritrae soldi e assegno, con la scritta “È arrivato mio fratello!”. 

Al ritorno, mio padre nella campagna lombarda è stato fermato dalla Gestapo che gli ha requisito l’automobile e lasciato in mezzo alla strada deserta, fiancheggiata dai campi altrettanto solitari e sul far della sera. Lo fecero scendere dall'auto bruscamente, dopo avergli lasciato prendere dal bagagliaio alcuni quadri antichi di grande valore, ben  impacchettati. Per la fretta non hanno controllato il pacco - così raccontava papà - e con i quadri sottobraccio al mattino è arrivato finalmente a casa.


 

Guido Tallone, "È arrivato mio fratello", 1944

 


 

Ci sono cose che non si dimenticano mai ed io, già precocemente attratta dall’arte, ricordo negli anni ’50, come fosse oggi, le straordinarie opere d’arte che vidi in casa, dove a volte permanevano prima di essere portate in Galleria. In particolare una raccolta che mi riempì gli occhi di meraviglia: due Canaletto, quattro Modigliani, un Guardi e due tondi di Andrea e Luca della Robbia… e tutti insieme!

Un’altra testimonianza personale della generosità di mio padre, è il ricordo del particolare apprezzamento per Zoran Music e di un gran numero di opere sue, quei fantastici dipinti trasognati di cavallini e collinette. Un’intera stanza di opere che nessuno comprendeva all’epoca e che mio padre ha regalato ai suoi collezionisti di quadri antichi. Non dimenticherò mai quanto diceva: “un giorno mi ringrazierete, quando saprete riconoscere questo grande artista”.

 

 

I fratelli Tallone, Isola di san Giulio, nel 1955: Ermanno, Cesarino, Guido e Alberto (Madino)

 



Ermanno il 1955 organizza all’Isola di S.Giulio, nella casa del fratello Cesare Augusto, la mostra di 
famiglia, in cui figuravano i quadri del padre Cesare e le opere dei fratelli: i quadri di Guido, le preziose edizioni di Alberto, i disegni di Ponina e il pianoforte a 3/4 costruito da Cesare Augusto.

Non improntando la sua opera su una linea precisa, ma al gusto personale nell’individuare le cose più eccelse degli antichi e moderni, Ermanno Tallone fu uno dei primi galleristi italiani ad imporre al collezionismo d’allora, quasi solo dedicato all’antico, i grandi pittori contemporanei. Amico intimo di Paolo Candiani, ex allievo privato del padre Cesare, troverà in lui un appassionato collezionista.

Ermanno Tallone, Chico per gli amici e conoscenti, generoso all’inverosimile, elegante di animo e figura, mio padre amatissimo, venne chiamato dagli amici beneficiati “Il Duca”.

Nella nostra casa di via Bigli al n. 6, continuava, nello spirito generoso del padre Cesare, ad accogliere artisti e letterati, amici vecchi e nuovi.

 

 

 

 Guido Tallone, Ritratto del fratello Ermanno, Fiesole 1941

 


 

Bibliografia:   Gigliola Tallone, Catalogo ragionato di Guido Tallone, Skira 1998

                      Gigliola Tallone, Cesare Tallone, Electa 2005

                      Gigliola Tallone, Cesare Tallone alla Accademia di Brera, da allievo a Maestro, Transfinito 2012