Lorenzo Bertolani: un CD-Rom per Dino Campana

 

       

"Dino Campana Poeta"

 

CD allegato a "I Monti Orfici di Dino Campana", di Giovanni Cenacchi (Polistampa, Firenze 2003).  

 
Realizzazione tecnica: Koris, Sesto Fiorentino;

 

di Lorenzo Bertolani 

 
      
 
"I Monti Orfici di Dino Campana"
di Giovanni Cenacchi
edizioni Polistampa, 2003

 

 

Versione  

 


Prima premessa

Il CD-rom "Dino Campana Poeta" è uscito nel 2003 allegato al libro "I Monti Orfici di Dino Campana" (Polistampa) di Giovanni Cenacchi. Giovanni, giornalista, alpinista, escursionista, scrittore, artista è scomparso nell’agosto del 2006, dopo una malattia lunga affrontata con la dignità e la bellezza delle sue convinzioni.

Oggi che, grazie a Paolo Pianigiani, si riscopre questo lavoro che ancora ci sorprendiamo di aver saputo portare ad una possibile fine (potremmo infatti riaprirlo e aggiungere, togliere, valutare e rivalutare e giungere così ad altre possibili conclusioni, magia campaniana), vogliamo dedicare a Giovanni Cenacchi questo CD, per averlo, fra i primi, apprezzato e voluto divulgare, ma in particolare per aver scoperto un tratto della poesia campaniana, quella del cammino, della identificazione nella natura e dell’estasi, di una felicità raggiunta dal poeta nell’immedesimazione e nella naturale contemplazione del mondo finito e infinito circostante, in un modo in cui nessun altro studioso avrebbe mai potuto. 
     

Seconda premessa

 

“E non vi domando, amici, altro segno che il gesto.
Il resto non vi riguarda.”
 
 
Dino Campana
da "Storie I"

 

Nel giugno del 2001, raggiungendo Genova in occasione del Premio Letterario Campana con Mario Luzi, dietro una richiesta del perché sulla pietra che custodisce le spoglie del poeta a Badia a Settimo ci fosse scritto semplicemente “Dino Campana Poeta”, egli rispose, un po’ seccato: “Dino Campana Poeta, cosa vuoi dire di più, non manca niente”; noi abbiamo fatto tesoro di questo e speriamo che il nostro “gesto” possa limitarsi e non trascendere verso quel “resto” che niente aggiunge o toglie a Campana, ma che, soprattutto, non ci deve riguardare.
 

                                                                                         
Introduzione

  Le prime fasi della realizzazione del CD-rom Dino Campana Poeta risalgono ai giorni della preparazione del Premio Letterario Dino Campana del 1999, tenutosi quell’anno nel Comune di Scandicci. Parte del materiale raccolto allora confluì nel libro "Dino Campana da Castel Pulci a Badia a Settimo", curato dal sottoscritto in collaborazione con Marco Moretti, presentato nella chiesa che raccoglie le spoglie del poeta, appunto a Badia a Settimo, nel maggio dello stesso 1999.
  In seguito la raccolta di immagini e documenti e la scrittura delle varie parti del CD-rom sono proseguite ed infine hanno trovato realizzazione, dopo diverse versioni, in questa veste, grazie anche all'attenzione dell'Amministrazione Comunale di Scandicci.
  Tutto ciò che si mostra all’interno ha una giustificazione: i colori, la musica, le voci, le gallerie d’immagini, i testi.
  Abbiamo pensato ad un lavoro che potesse accontentare coloro che si rivolgono a Campana per la prima volta ma anche a coloro che vogliono approfondire sui libri la conoscenza del poeta marradese, con citazioni e didascalie, speriamo, le più precise possibili. Ogni foto, ogni documento è stato inserito nel segno della correttezza e del rispetto di coloro e di ciò che rappresentano. 
  Siamo partiti dal presupposto di non calcare la mano sul pittoresco campaniano ma rispettare le  parole del poeta, sottotitolo ideale a questo lavoro, “e non vi domando, amici, altro segno che il gesto. Il resto non vi riguarda”, con la cura di non travalicare il confine tra “gesto” e “resto”, non sostituendosi al poeta stesso, non cedendo ai personalismi, ma volendo rispettare ciò che Campana ha fatto e detto e anche ciò che non ha fatto né detto.
  Il titolo originario del lavoro era "Felice di essere povero ignudo" perché nei nostri intenti c’è stato quello di cercare una via d’uscita allo stereotipo del Campana disgraziato e infelice, violento e tragicomico, il Campana mitizzato dello scrittore inascoltato, passionevole e romanzato, del folle di gelosia, del segregato artista dal febbrile (ed inesistente) lavoro di riscrittura nel manicomio di Castelpulci; poi abbiamo pensato che anche questa potesse essere una particolare interpretazione; sarebbe bastato così presentarne la vita, le opere, i rapporti con gli altri perché di Campana potesse mostrarsi anche l’aspirazione ed il respiro globale, l’europeismo e la preparazione culturale, l’attenzione istintiva alla natura, alla pacificazione, un’umanità profonda che gli permetteva di sedersi con spirito d’uguaglianza accanto ai poveri reietti e straniti dei suoi testi.

   Abbiamo pensato di suddividere il CD in 4 sezioni: "la biografia", "l’opera", "multimedia", "Campana e gli altri". 
   

 

Biografia: 

 

  Le note di vita riportate sono basate sul carteggio, sulle varie testimonianze fotografiche e biografiche, sui documenti riguardanti Campana reperibili negli archivi e nelle pubblicazioni relative al poeta marradese; là dove l’esattezza documentale lascia il posto all’ipotesi, se non addirittura all’invenzione, abbiamo aggiunto i ‘forse’, i ‘probabilmente’; altre volte abbiamo preferito tralasciare. Le notizie tratte da "Vite non romanzate, di Dino Campana scrittore e di Evaristo Boncinelli scultore", ci sono sembrate quelle più attendibili che lo stesso Campana ha rivelato al dottor Carlo Pariani, autore di quello che per noi rimane un prezioso volume.
  La galleria d’immagini vuol puntualizzare alcuni fra gli episodi e i luoghi cruciali della vita e parimenti, e conseguentemente, dell’opera del poeta.
  Le didascalie alle immagini vogliono identificare la provenienza delle stesse e dove, fra le varie pubblicazioni, i documenti e le foto sono state editi per la prima volta o comunque editi, quando peraltro sia stato possibile fare ciò, data la vastità della bibliografia campaniana; in questo senso dobbiamo ringraziare lo scrittore Gabriel Cacho Millet per le puntuali indicazioni fornite con grande disponibilità.        
 

L’opera 

 

  In questa sezione è possibile avvicinarsi all’opera di Dino Campana, con la presentazione di alcuni fra gli scritti più rappresentativi del poeta: sia quelli considerati unanimemente i suoi capolavori sia altri, meno conosciuti e quasi mai riportati nelle antologie, che però ci sono sembrati altrettanto esplicativi per la conoscenza di questo artista.

I testi selezionati sono quelli legati al ‘viaggio poetico’ di Campana attraverso i suoi numerosi incontri, gli studi, le letture, lungo il percorso geografico che egli ha ‘effettivamente’ compiuto nel corso della vita; Campana ha visto e letto tanto: la sua intuizione, alitata da una particolare predisposizione psicologica, modellata e filtrata dalle sue visioni (le città,  la natura, gli uomini) e dalla sua fervida cultura (le letture, i pittori, la musica), ha determinato la scrittura di una poesia nuova ed al tempo stesso sorretta da numerosi richiami artistici e culturali a volte evidenti (addirittura citazioni, volontarie e no)  altre volte più nascosti ma percepibili comunque  ad un attento studio della ritmica, delle sonorità, del linguaggio, dell’approccio psicologico alla poetica riferita; in questo senso il nostro debito di lettori e studiosi va a tutti i critici che hanno lavorato sull’opera di Campana, in particolare ci sentiamo di ricordare il commento ai "Canti Orfici" (BUR, Milano 2001, VI Ed.) e quella ai "Taccuini" (Scuola Normale Superiore, Pisa 1990) di Fiorenza Ceragioli, da cui abbiamo tratto molte delle citazioni presenti nella sezione dedicata ai riferimenti artistici e culturali,  ringraziandola anche per la disponibilità dimostrata nel consigliare e indirizzare su questa ed altre parti del CD-rom. Il nostro debito va inoltre ad Enrico Falqui per aver raccolto e suddiviso, per la prima volta, tutti i testi di Campana e molti fra i contributi essenziali allo studio del poeta (primi fra tutti quelli di Silvio Ramat); del libro curato appunto da Enrico Falqui nel 1973 per Vallecchi ("Campana, Opere e contributi") abbiamo adottato la suddivisione dell’opera del poeta, non tanto per correttezza filologica (diverse infatti sono state le versioni proposte da altri critici, in particolare degli scritti non facenti parte dei "Canti Orfici") quanto per semplificazione didattica e completezza dei testi: "Canti Orfici-Versi sparsi-Quaderno-Taccuini, abbozzi e carte varie I e II Taccuinetto faentino" (Dino Campana, "Opere e contributi", a cura di Enrico Falqui, Vallecchi, Firenze 1973).

 

Campana e gli altri 

 

  Campana e gli altri, ovvero un particolare insieme di testimonianze che, tramite ricordi e corrispondenze, ci può avvicinare alla figura e all’opera del poeta. Il termine ‘corrispondenza’ assume in questo capitolo una doppia valenza: quella classica di galleria di corrispondenti e di citazione di brani di lettere, cartoline, biglietti e un’ altra, più ricercata e meno evidente: la corrispondenza umana di Campana, intesa come tendenza al rapporto con gli altri e ricerca di una contemporaneità di sentimenti: un rapporto sempre sospeso fra la richiesta e il rifiuto, fra la stretta sottomissione e la violenza vendicativa, fra la disperazione e l’ironia, fra la autocommiserazione e la nostalgica accettazione di un destino tragico.


  La scelta delle personalità riportate nel capitolo è stata dettata non solo dal loro valore artistico e culturale  ma anche, e soprattutto, dall’importanza che esse hanno avuto per la vita e per l’opera del poeta; in questo senso anche i rapporti di Campana con personaggi come Viviani, Bacchelli, Bartolini (ed altri ancora), relazioni del resto note e già dibattute, varrebbe la pena fossero ricordati, ma in questa occasione  il tempo e lo spazio determinano la necessità della scelta.

   Vogliamo però aggiungere qualcosa che travalica i paletti imposti dalle scelte di questa sezione: ricordare cioè che ‘gli altri’ a cui Campana si è avvicinato più umanamente, in maggior sincronia di sentimenti, sono coloro che egli incontra nei suoi viaggi, nelle sue passeggiate e che noi ritroviamo esclusivamente nelle sue poesie o prose e assai raramente nel suo carteggio: le famiglie contadine del suo pellegrinaggio alla Verna, gli storpi come Regolo Orlandelli, i barboni, le prostitute, i malati come il Russo di Tournai… Figure viste e immaginate che non potranno mai testimoniare su Campana ma di cui il poeta ha scritto, rapportandosi ad essi con tutta la sua dolorosa, ma oseremmo dire anche istintiva e per questo felice, umanità.   

  Nella scrittura di questo capitolo abbiamo voluto privilegiare principalmente il lato umano del rapporto soffermandosi su quelli che ci potevano apparire gli aspetti più particolari dell’animo del poeta e dei suoi corrispondenti, non favorendo soltanto il poetico degli scambi ma non dimenticando che in Campana l’identificazione fra lato biografico e lato poetico è pressoché  totale.

La parte relativa alla scrittura delle didascalie ha gli stessi presupposti di quella della biografia e di quella dell’ opera; abbiamo cercato di dare un’origine ad ogni immagine, una chiara identificazione a tutto; a volte, raramente e francamente, ci è stato impossibile e di questo ci scusiamo.

  Il nostro debito relativo a questa sezione va allo studioso Gabriel Cacho Millet che ha raccolto nel corso degli anni quasi tutto quello che di disponibile è stato ritrovato e riproposto sul carteggio campaniano (tranne quello con Sibilla Aleramo) ed abbiamo, per scelta volontaria e per facilitare un eventuale ricerca da parte dei lettori, citato quasi sempre raccolte di lettere da lui curate.


  Un ringraziamento particolare infine va a Franco Contorbia, per la sua opera di rilettura dei testi, operata con la solita grande disponibilità.               

 

Multimedia 

 

   In questa sezione abbiamo raccolto alcuni fra i documenti più significativi per la biografia e l’opera di Campana, ordinandoli cronologicamente e dando la possibilità di ingrandirli per facilitarne la consultazione; là dove la lettura ci è sembrata comunque difficile abbiamo preferito operare una trascrizione degli stessi documenti.   

La galleria delle foto di Campana raccoglie quanto di reperibile c’è sull’ iconografia del poeta e ringraziamo il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi per la consultazione e la riproduzione delle copie di foto conservate. 

La sequenza delle letture vuol dar voce alle parole di Campana; l’ordine stesso con cui i testi vengono presentati risponde ad una necessità in parte cronologica, ma soprattutto filologica ed istintiva, così come le gallerie di immagini, che accompagnano le letture non solo in maniera didascalica ma anche di stimolo ad una interpretazione più suggestiva o comunque diversa degli scritti.

  Il nostro ringraziamento per questa sezione è dovuto a Patrizia Giovannoni e Franco Di Francescantonio, i quali, per puro spirito di amore del poeta, hanno interpretato gli scritti di Dino Campana.