A Sibilla, gioconda e tranquilla

 

di Bruna Conti

 

(a cura di Paolo Pianigiani)

 

Una dedica mai scritta, ma che per un strano scherzo del caso è rimasta impressa su una delle infinite carte rimaste nell'ormai celeberrimo baule della Sibilla. Il mistero lo ha risolto Bruna Conti; riporto dal suo libro uscito da Feltrinelli nel 2003, "Un viaggio chiamato amore", la bellissima  spiegazione (a pag. 75-76):

 

XLII 


[Dino Campana] 


Mia cara Sibilla

Vivi gioconda e tranquilla 

 


XLII. Piccolo frammento di foglio, scritto a inchiostro (Archivio Aleramo). 


I due versi sono scritti con inchiostro turchese, usato dalla scrittrice in questo periodo. Sul foglio sono impressi - probabilmente per assorbimento da contatto, apparendo essi alla rovescia - i primi quattro versi della lirica

Vi amai nella città dove per sole,

anch'essi in inchiostro turchese.

Il verso "un'ambigua primavera (in viole) sopra il cielo impallidito" - col medesimo inchiostro - compare nella brutta copia della cartolina scritta da Campana a Boine il 23 ottobre 1916.

Infine con lo stesso inchiostro il poeta scrisse, prima di lasciare Sibilla a Bagni di Casciana, la lettera del 25 ottobre 1916.

Portò con sé fogli con tracce del medesimo inchiostro che usò successivamente: ritroviamo infatti - passate direttamente sui fogli - parole della lettera del 25 ottobre, sia su una busta del 30 ottobre, sia sulla cartolina postale scritta il 21 novembre 1916 alla Ahnfelt.

Il piccolo foglio, già pubblicato in appendice nell'edizione del 1987, oltre a datare la poesia, serve a smentire con sicurezza che i Taccuini campaniani siano stati dedicati a Sibilla.

Avendo preso visione nell'edizione critica dei Taccuini, curata da Fiorenza Ceragioli, della copia anastatica del foglio, ho potuto constatare che la dedica "a Sibilla gioconda e tranquilla" che vi appare altro non è che il risultato di quanto del piccolo foglio lacero vi è rimasto impresso per contatto.

Sparito il "Mia car" e "vivi", era logico interpretare quanto appariva come una dedica, anche se una dedica non è.