Mario Novaro al figlio Guido 

 

[marzo 1916]

 

 

 

Caro Bido,

ricevuta la lettera marzolina col temporale [...]. M’ài fatto cercare Campana s’è concluso che l’ài portato via. A proposito, scrive di nuovo a Geribò da matto per burla o sul serio.

 

Dice anche che verrà qua per recarsi a Nizza e chiede il prezzo dei generi di colà, e se correrà rischio di esservi fucilato. Sfida per la 16a volta alla pistola i fiorentini – offre un blocco di suoi Canti di 100 -200- 300 copie verso assegno ferroviario a 0,50 la copia. Dice “non si potrebbe farne offeta a Sua Maestà?”

– E’ tempo di far morire Geribò (tanto se viene qua non lo trova) e perciò per ora lo mando (Geribò) al fronte, e ti incarico di scrivere tu a Campana (Dino Campana – Marradi) firmandoti Anselmo Geribò ... Alpini senza la compa perché resti l’indirizzo incompleto – e gli dici che ti rincresce non poter occuparti del blocco e neppure di S.M. – che certo i generi a Nizza devono essere molto cari, che se hà le carte in regola non credi corra rischio di venir fucilato – che quanto ai fiorentini del cupolone tu te ne freghi e che ti piace più un buon rancio che un libro di versi quantunque abbia molto cara la sua amicizia  e che trasmetti i suoi saluti a Boine e a Novaro incaricandoli anche di quelli per Sbarbaro ecc. – o quello che tu vorrai.

Se sarà il caso poi faremo morire Geribò.#

 

[...]

# Sarà meglio non ne dica nulla a Zino o Morpurgo – perché di bocca in bocca non giunga poi a Campana.